S.I.P.G. Società Italiana Psicoterapia della Gestalt

La Gestalt Therapy in Italia

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La struttura della psicoterapia della Gestalt in Italia

La prima associazione di Gta SIPG (Società Italiana Psicoterapia Gestalt) e ha raccolto negli anni terapeuti di diverse scuole (generalmente non “caestalt therapy in Italia fu la SIG (Società Italiana Gestalt), fondata nel 1985 da Margherita Spagnuolo Lobb, Giovanni Salonia, Filippo Rametta e Maria Menditto. Nel 1987, dopo la separazione del gruppo, l’Associazione fu denominaliforniane”) e stabilito molti contatti con l’estero.

Nel 1992, al fine di fornire agli organi ufficiali un’immagine di unitarietà per il riconoscimento ministeriale, i nove istituti italiani di formazione si confederarono nella FISIG (Federazione Italiana Scuole e Istituti Gestalt), i cui membri sono stati elencati nel paragrafo precedente. Il motivo opportunistico (peraltro andato a buon fine) trovò tutti d’accordo, mentre lo stesso non può dirsi dei tentativi di scambio scientifico all’interno della federazione.

Queste due associazioni rimangono ancora oggi le più significative in Italia: la FISIG raccoglie gli istituti di formazione, la SIPG raccoglie i singoli terapeuti.

 

La vitalità della Gestalt therapy in Italia

Lo split con cui la Gestalt therapy è pensata e praticata in Italia non unfluisce negativamente sulla vitalità con cui è diffusa. Molti sono i programmi di formazione attivati in Italia, molte le attività cliniche e migliaia di studenti sono coinvolti in programmi diversificati di formazione in questo approccio, dalla psicoterapia al counselling educativo, al counselling aziendale, ecc.

L’attività più rilevante è senz’altro quella di specializzazione post-universitaria in psicoterapia, riservata esclusivamente a psicologi e medici, approvata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con una durata minima di 2000 ore. Questi programmi di specializzazione sono necessari per diventare psicoterapeuti, e per esercitare la psicoterapia in Italia.

La psicoterapia della Gestalt è oggi sempre più presente in ambito accademico e, sebbene debba lottare con l’eredità di un’immagine ateoretica, il dialogo con altri approcci come la psicoanalisi, il comportamentismo e la terapia familiare è sempre più frequente, stimolante e fruttuoso.

 

Riviste e libri

Solo un anno dopo la morte di Perls, nel 1971, venne pubblicato Gestalt Therapy che, come è noto, era stato originariamente pubblicato venti anni prima. Negli anni successivi, informazioni sulla psicoterapia della Gestalt iniziarono a comparire con sempre maggiore frequenza su opere spesso tradotte che presentavano le nuove psicoterapie. Nel 1977 venne pubblicato il libro di F. Perls Gestalt Therapy Verbatim, a cui seguì la pubblicazione del libro di J. Simkin Gestalt Mini Lectures. Negli Anni Ottanta le pubblicazioni a contenuto gestaltico divennero sempre più numerose. Nel 1986 Margherita Spagnuolo Lobb cura la traduzione di Gestalt Therapy Integrated, di Erving e Miriam Polster, e di molte altre opere fondamentali; nel 1997 assieme a Giovanni Salonia e Antonio Sichera cura la riedizione di Gestalt Therapy che riporta la parte teorica al primo volume, include la prefazione di Isadore From e Michael V. Miller pubblicata nell’edizione americana del 1994, e una post-fazione all’edizione italiana dei curatori. Edoardo Giusti ha pure mostrato un notevole impegno editoriale: oltre a pubblicare i Quaderni ASPIC, dirige una collana della casa editrice Sovera, dove hanno trovato spazio diversi testi stranieri e italiani di Gestalt.

Nel 1985 nasce la rivista Quaderni di Gestalt, ancora oggi l'unica rivista specializzata che si pubblica in Italia, edita dall'Istituto di Gestalt e diretta da Margherita Spagnuolo Lobb e da Giovanni Salonia. Dal 1992 al 1998 per iniziativa dello stesso Istituto viene pubblicata  la rivista internazionale in lingua inglese Studies in Gestalt Therapy, che ha ospitato contributi originali poi tradotti in altre lingue; l’ultimo numero della rivista inglese raccoglie gli atti e una rassegna fotografica del Congresso EAGT ospitato a Palermo nel 1998.

Margherita Spagnuolo Lobb nel 2001 cura il libro Psicoterapia della Gestalt: Ermeneutica e clinica, che sintetizza alcuni degli studi dell’Istituto di Gestalt, H.C.C.. Il libro è stato tradotto in lingua spagnola, prima ancora che in lingua inglese e francese. Le pubblicazioni dello staff dell’Istituto sono ormai molteplici, e riguardano sviluppi teorico/clinici della psicoterapia della Gestalt, quali la teoria del sé (Spagnuolo Lobb, 2001), il problema della diagnosi (Sichera, 1995) e gli aspetti evolutivo-relazionali della cura psicoterapica (Salonia, 2001; Spagnuolo Lobb, 2003a), come pure vari campi applicativi, quali il trattamento dei pazienti gravi e il lavoro nelle strutture psichiatriche (Argentino, 2001; Spagnuolo Lobb, 2003), l’evoluzione dei gruppi (Salonia, 1994), l’educazione (Cavalieri, ), le connessioni tra ebraismo e Gestalt therapy (Dell’Agli, 2003), il coming out gay (Iaculo, 2002), la casa vissuta (Giordano, 2000), gli attacchi di panico (Francesetti, 2005), le dinamiche educative (Romano, 2004) e molti altri.

La letteratura italiana di psicoterapia della Gestalt è ormai molto ricca e chiaramente non si limita ai testi citati qui. Rimando al sito della EAGT (www.eagt.org) nella sottopagina “archives” per un elenco molto più completo.

 

Conclusione

L’intuizione gestaltica circa l’apporto creativo e significante che la forza aggressiva dell’organismo dà alle relazioni umane ha sostenuto in Italia un "clima" teorico improntato a volte perfino a una ribellione fine a se stessa, che ha minato significativamente l’adesione ai paradigmi che con originalità caratterizzano i fondamenti dell’approccio stesso. Se da una parte ciò ha dato ai terapeuti della Gestalt la ricchezza che deriva dal confronto continuo con le divergenze, dall’altra le conseguenze si sono risolte a vantaggio dello sviluppo di varie correnti al suo interno, spesso tra loro poco collegate. Gli sviluppi successivi della teoria e della prassi della psicoterapia della Gestalt sono stati caratterizzati da una varietà di scuole, che purtroppo non hanno sempre dato il giusto rilievo alla teoria dell’esperienza di contatto, che rappresenta la fondamentale novità di questo approccio tra le terapie umanistiche. Dall’altra parte però, è la storia di una terra in cui sono maturati significativi contributi al nostro approccio, in cui la tradizione della cultura latina ha portato ad analizzare le nostre radici in chiave ermeneutica, raggiungendo risultati straordinariamente vicini e complementari a quelli di altri istituti americani ed europei, e promuovendo il confronto internazionale su alcuni temi teorici e pratici. La cultura della bellezza, che consente a noi italiani di intuire l’armonia e di creare grandi opere d’arte, si mescola spesso con una sorta di individualismo congenito.

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Riferimenti bibliografici

Argentino, P. (2001). La psicoterapia della Gestalt come terapia di comunità. Spagnuolo Lobb, M. (Ed.). Psicoterapia della Gestalt. Ermneutica e clinica, Milano: Angeli, 120-138.

Cavalieri, P., Lombardo, G. (2001). La comunicazione come competenza strategica. Caltanissetta, Roma: Sciascia Editore.

Dell’Agli, N. (2003), Lectio divina e lectio humana. L’accompagamento spirituale secondo la tradizione chassidica, i padri del deserto e la psicoterapia della Gestalt. Bologna: Edizioni Devoniane (in print).

Giordano, G. (1997). La casa vissuta. Percorsi e dinamiche dell’abitare. Milano: Giuffré

Iaculo, G. (2002). Le identità gay. Conversazioni con noti uomini gay ed un saggio introduttivo sul processo di coming out. Roma: Edizioni Libreria Croce.

Perls, F. S., Hefferline, R. F., & Goodman, P. (1951). Gestalt therapy: Excitement and growth in the human personality. New York: The Julian Press.

Salonia, G. (1985). Rassegna della bibliografia italiana sulla PdG. Quaderni di Gestalt, 1/1, pp. 111-113.

Salonia, G. (1992). Time and Relation. Relational Deliberateness as Hermeneutic Horizon in Gestalt therapy. Studies in Gestalt therapy, 1/1, 7-19.

Salonia, G. (1994). Kairòs. Direzione spirituale e animazione comunitaria. Bologna: Edizioni Dehoniane.

Sichera, A. (1995). La diagnosi in psicoterapia della Gestalt: fondamenti epistemologici. Quaderni di Gestalt, 11/20-21, 13-17.

Spagnuolo Lobb, M. (2001). The theory of Self in Gestalt therapy: A Restatement of Some Aspects. Gestalt Review,  5/4, 276-288.

Spagnuolo Lobb, M. (2002). A Gestalt therapy Model for Addressing Psychosis. British Gestalt Journal, 11/1, 5-15.

Spagnuolo Lobb, M. (2002a). Psychotherapy as a Profession. The Italian Model. (paper presented at the Third World Congress of Psychotherapy, Vienna, July 2002, submitted to the International Journal of Psychotherapy).

Spagnuolo Lobb, M. (2003). Creative Adjustment in Madness: A Gestalt therapy Model for Seriously Disturbed Patients. Spagnuolo Lobb, M.-Amendt-Lyon, N. (Eds.). Creative License. The Art of Gestalt therapy. Wien, New York: Springer, 261-277.

Spagnuolo Lobb, M. (2003a). Therapeutic Meeting as Improvisational Co-Creation. Spagnuolo Lobb, M.-Amendt-Lyon, N. (Eds.). Creative License. The Art of Gestalt therapy. Wien, New York: Springer, 37-49.

Spagnuolo Lobb, M., Salonia, G., Sichera, A. (1996). From the “Discomfort of Civilisation” to Creative Adjustment: The Relationship between Individual and Community in Psychotherapy in the Third Millennium. International Journal of Psychotherapy, 1/1, 45-53.

 

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La Società Italiana Psicoterapia della Gestalt è una associazione di professionisti senza scopo di lucro

WebMaster: Marco Lobb